Voglio segnalarvi il libro “Abbastanza da tentarmi” di Leila Awad e di seguito, oltre la trama anche alcuni estratti del libro.
Titolo: “Abbastanza da tentarmi”
Autrice: Leila Awad
Editore: auto pubblicato su Amazon
Pagine: 491 ca
Pubblicazione: 17 giugno 2017
Sinossi:
Isabella Bendecido ha ventiquattro anni e vive in un paese alle porte di Madrid con una sorella maggiore che adora, un padre amorevole ma poco presente, una madre convinta che la preoccupazione maggiore per una donna debba essere trovare un buon matrimonio o un lavoro fisso – se non entrambi – e una sorella minore che segue le orme materne. Giornalista di professione e blogger per passione, Isabella trova lavoro presso la prestigiosa testata giornalistica di El Paìs, dove incontrerà Liam Adreci, una delle voci più autorevoli nel campo, a cui da sempre si ispira. Peccato che le sue parole siano coinvolgenti e appassionanti almeno quanto lui è odioso e supponente nella vita di tutti i giorni. Tra caratteri orgogliosi e troppi pregiudizi, tra famiglie ingombranti e inopportuni pretendenti, quanto in là si spingeranno Isabella e Liam prima di comprendere dove sia la verità? In fondo, tutte noi sogniamo Mr. Darcy ma quando lo troviamo vorremmo solo ucciderlo.
“Abbastanza da tentarmi” è un retelling in chiave moderna di Orgoglio e Pregiudizio.
Alcuni estratti dal libro:
“Quindi” la voce di Liam, troppo vicina a me, mi arrivò al cervello come una scarica elettrica e sobbalzai, sentendo il suo respiro sul mio collo, “nessuno è abbastanza, eh, Bendecido? Cosa cerchi? L’uomo con i soldi? Il principe azzurro?”
Mi ero allontanata, ma lui aveva sentito tutto comunque. Mi voltai di scatto verso di lui senza calcolare l’esigua distanza dei nostri corpi, che strofinarono l’uno sull’altro per quel movimento brusco, facendomi avvampare.
“Non è affar tuo chi cerco io, ma per la cronaca, né l’uno, né l’altro.”
“Le donne cercano tre tipi d’uomo: se non vuoi quello ricco e neppure il principe, non mi resta che Mr. Darcy.”
Ancora una volta citava Jane Austen, ancora una volta mi destabilizzava con quei riferimenti apparentemente inconsapevoli che mi travolgevano come un fiume in piena di domande senza risposta. Alzai la testa verso di lui, trovandomi le sue labbra ad una distanza infinitesimale, e sorrisi.
“Parli per stereotipi, Adreci, banalizzando le donne come se fossero tutte uguali, ma sai qual è la verità? Tutte sogniamo un Mr. Darcy, ma quando lo troviamo vorremmo solo ucciderlo.”
Senza pensare neppure un secondo al mio gesto o alle sue conseguenze mi piegai per posargli un bacio sulla guancia. Lo vidi trattenere il fiato, ma non mi respinse. Chiusi gli occhi consapevole per un’assoluta istintiva certezza che lui aveva fatto altrettanto. Il suo profumo mi andò alla testa, la pelle leggermente ruvida della sua guancia bruciò contro le mie labbra. Aprii gli occhi e mi persi in quel mare oscuro e pericoloso, ma così seducente.
Non ero mai stata così vicina a lui. Potevo percepire il calore del suo respiro, la piccola cicatrice che aveva sotto il labbro inferiore, i suoi occhi fissi su di me.
Aprii la portiera e mi voltai senza esitare neppure un attimo, e per un folle istante sperai che mi fermasse, che mi strattonasse a sé, che sopisse – oh, dannazione, che condividesse con me quell’incendio divampato nel mio corpo.
Non appena lo vidi uscire dall’ascensore scattai in piedi e lo seguii all’aperto, lungo il marciapiede, pensando che avremmo preso un taxi; invece si avvicinò ad una splendida Porsche nera, che avevo più volte ammirato in quei giorni, senza conoscerne il proprietario.
Un’esclamazione di stupore mi nacque spontanea. Percepii Liam voltarsi verso di me, ma ero troppo presa dalla macchina per farvi caso. Era magnifica!
Mi ripresi solo quando lo vidi aprire la portiera del passeggero per farmi accomodare, in un gesto dal sapore antico; lo guardai sorpresa, ma lui era serio, senza traccia di ironia. Lo assecondai e mi accomodai, lasciando che la richiudesse.
Mi persi ad ammirare gli interni in pelle, la radio incorporata, le sue dita sul volante. Aveva belle mani, curate ed eleganti, e sulla destra portava un anello con un’incisione; sembrava molto antico e mi ricordò l’abisso che si apriva tra noi: io ero la figlia di un medico di campagna, una stagista che cercava faticosamente di farsi largo nel mondo, lui era ricco, abituato a vivere negli agi e con una storia familiare sicuramente importante. Non potevamo essere più lontani.
Biografia dell'autrice:
Leila è nata a Roma, dove vive.
È una divoratrice di libri e serie tv.
Il romanzo storico è il primo amore, ma è il fantasy il luogo che chiama casa.
Il suo libro d’esordio, “Ombre sulla pelle” è edito da Centauria.
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