lunedì 15 giugno 2020

Recensione "PIOGGIA SPORCA" di LORENZO SCANO - LA CORTE

Nel momento stesso (adesso) in cui ho finito il libro, mi sono messa a scrivere la recensione. 

Che dire? Uno di quei libri a cui andrebbero oltre le 5 stelle che di norma vengono considerate il massimo per un libro. Vi riassumo un po' di cosa parla.

La storia parte dal "villaggio", una zona degradata situata ai margini della città... 

I protagonisti della storia sono tre: Vittorio Marongiu, Rolando Lorusso detto Rollo e Marco Manunta. 

Vittorio è un poliziotto corrotto che dissemina disastri attorno alla sua vita, iniziando dall'avere pesanti debiti con uomini pericolosi e potenti. Un uomo che si ritrova perennemente nei guai... 

Rollo è un agente irruento e violento che si avvale della sua posizione ricattando i criminali per scopi personali. Un uomo senza scrupoli... 

E Marco è un ragazzo che sta tornando a casa, al "villaggio", dopo essere fuggito per 5 lunghi anni in Germania da gente che voleva ucciderlo dopo che si era perso tra droga e spaccio... Un ragazzo che con il tempo muta i suoi comportamenti... 

Ed ecco che le storie, assolutamente separate dei tre, vengono descritte dall'autore nei minimi particolari, raccontandoci fin nei più piccoli dettagli ogni loro mossa... 

Tre vite ingarbugliate che la vita stessa li ha condotti inesorabilmente in un punto di non ritorno... 

«Tutti fuori!» gridò la voce del capo sezione. La pioggia lo investì come migliaia di gelidi proiettili. Una pioggia fitta, fittissima, di quelle che non permettono di vedere a più di due metri di distanza. Proprio quello che gli serviva. Senza farsi vedere rallentò mentre i suoi colleghi si precipitavano verso il portone della Cattedrale. Doveva fare più in fretta di loro, altrimenti sarebbe rimasto fottuto. Tagliò il piazzale di corsa, raggiunse il fianco dell’edificio, si assicurò che nessuno l’avesse visto e iniziò a salire le scale antincendio. La pioggia lo rallentava, ma era disposto ad attraversare anche un tornado per mettere le mani sui soldi dei papponi. Senza neanche accorgersene si ritrovò al settimo piano, con il cuore che gli martellava il petto, i polmoni brucianti e le tempie che gli pulsavano come se qualcuno gli stesse suonando un concerto metal nel cervello. Si fermò per prendere fiato, si sforzò di mantenere la pistola ben salda nella sua mano e di non tremare. Che cazzo gli stava prendendo? Cristo santo, non era un novellino. Quante irruzioni ufficiose come quella aveva già fatto in passato? Parecchie, anche lì al Villaggio.

Non vi svelo altro perché dovete assolutamente leggere e scoprire voi tutto quello che "vivranno" i protagonisti. Vi anticipo che saranno esperienze fuori dal comune, che i tre senza dubbio e senza regole sorpasseranno quei limiti che delineano in genere la vita stessa dell'essere umano. 


Dire che il libro mi sia piaciuto mi sembrerebbe troppo riduttivo. È assolutamente bellissimo. Una storia scritta decisamente in modo perfetto. Un modo di scrivere semplice ma allo stesso tempo molto accurato e dettagliato. Una storia intensa, coinvolgente e ricca di colpi di scena. 

Le parole scivolano molto velocemente pagina dopo pagina e riesce ad arretire il lettore in breve tempo, facendolo cadere nella rete della "dipendenza" e far divorare così il libro tutto d'un fiato. 

"LE LANCETTE SI FERMARONO PER UN ISTANTE, GIUSTO PER DARE IL TEMPO ALLA VOCINA DI RIBADIRGLI LE STESSE DUE PAROLINE DI SEMPRE. TIC TAC, TIC TAC, TIC TAC... SEI FOTTUTO VITTÒ... TIC TAC, TIC TAC, TIC TAC...

Una storia che rispecchia la vita vera. In linguaggio diretto e crudo, ma essenzialmente vero. Situazioni terribili dove la morte e la violenza sono all'ordine del giorno... 

Questo è il classico libro che lascia il segno. Una storia scritta e descritta benissimo. Una serie di coincidenze "avvicineranno" le vite dei tre uomini. 

C’era solo quel senso di angoscia e di felicità miste assieme che si sommavano al mal di pancia, dandogli la sensazione di avere un blocco di cemento di due tonnellate nello stomaco. Le case popolari erano lo stesso brutto posto di sempre. Non era cambiato nulla in quei cinque anni in cui era stato via. Lo accolsero lo stesso degrado e lo stesso grigiore in cui era cresciuto.

A volte crescere in un ambiente "difficile" in cui scorre facilmente droga e molto altro, indurisce le persone e le costringe a crescere più in fretta di altri... 

Anche se poi in realtà alcune persone, in questo caso parlo di Marco, provano a cambiare per davvero anche se a volte le situazioni sono talmente avverse e tutto ciò che uno vorrebbe non è possibile... 

Adesso, mentre saliva le scale di casa, le lancette dell’orologio che lo perseguitava avevano ricominciato a tichettare inesorabilmente. Impossibile fermarle. Impossibile rallentarle. Impossibile sfuggire alla sentenza da cui lo separavano.

Tre protagonisti, i cui destini si intrecciano molto lentamente... Sinceramente leggendo la storia il lettore inevitabilmente si affezionerà ad ognuno di loro, forse come una sorta di sindrome di Stendhal. 

Ognuno dei protagonisti affronta i propri problemi più o meno in maniera diversa... Anche se poi ogni situazione sembra sfociare sempre nella disperazione... 

Le grida di disperazione si fecero sempre più isteriche, più violente, più forti. Il cuore di Marco batteva a mille, a duemila, a tremila, più potente della pioggia che si schiantava sui finestroni. Sarebbe voluto uscire fuori dal ring e interrompere quel che stava per succedere, ma per quanto ne sapeva, quei tizi potevano essere armati. E, come gli aveva detto sua madre, non doveva abusare della carità di Gesù. Perché quella carità non avrebbe fermato un proiettile sparato da due metri di distanza. No, lo avrebbe beccato, lasciandolo agonizzante, a terra, con le budella di fuori. Mi dispiace, ragazzino, mi dispiace. Non poté fare altro che starsene là sotto, sotto il ring, e sentire il ragazzino che soffriva come un cane mentre quei due si davano il cambio, lo chiamavano troietta e gli gridavano contro che quella era la punizione per chi prendeva dei soldi a fido e scompariva senza pagare.

Il mio personaggio preferito? In verità devo ammettere che Marco ha vinto con facilità la mia scelta... Un protagonista a cui mi sono affezionata perché al di là del suo passato irruento e difficile, ha dei tratti caratteriali molto belli, come ad esempio il senso di protezione che nutre verso la mamma e poi la dolcezza con cui vive il suo rapporto con la giovane Clarissa. 

Sicuramente Marco è uno di quei personaggi la cui vita, nonostante voglia "rigare dritto" viene stravolta inevitabilmente da un destino già segnato... Un ragazzo che nonostante provenga da un luogo di perdizione, cercherà di combattere contro tutto e tutti, anche se a volte cambiare può implicare degli imprevisti non prevedibili... Ma comunque tutto sommato mi rimarrà nel cuore e per me rimarrà un "Guterl Kerl"!

Si tranquillizzò soltanto quando l’ululato della sirena fu lontano, molto lontano dalle case-parcheggio, da San Gabriele e dalle sue disgrazie, e la piccola folla accorsa nel piazzale per vedere la scena fu dispersa sotto la pioggia, insieme alle foglie dei tigli spazzate dal vento.

Omicidi, stupri, ricatti, debiti, conflitti, sottomissione, sofferenza, strafottenza, vendetta, abuso di potere e molto altro sono gli ingredienti principali di questo libro stupendo. 

L'autore ci trascina nella vita dei tre protagonisti, raccontando nei differenti capitoli la vita di ognuno... 

E non manca anche una dolcissima storia d'amore tra due giovani apparentemente molto diversi ma che tuttavia si avvicinano per via di quei sentimenti che accomuna tutti, ricchi e poveri, ossia l'amore... 

Marco deglutì, si voltò di scatto e rischiò di rovesciare il caffè sul bancone. La ragazza gli stava passando a fianco senza notarlo, quando lui, istintivamente, allungò la mano destra e gliela strinse attorno al braccio. La ragazza sussultò, si voltò verso di lui e quando lo riconobbe assunse un’espressione stranita. «Ciao» le disse, con voce strozzata. «Ei, ciao…» Era paonazza. Si capiva benissimo che si era lavata la faccia in bagno. Ma, paonazza o meno, era bella, di una bellezza sofisticata e semplice allo stesso tempo. Di quelle che risultavano piacevoli sempre, sia con il più bello dei sorrisi a illuminarle il viso che con la faccia stanca, le palpebre segnate e il trucco sfatto. Indicò la sua mano. «Te lo vuoi portare a casa il mio braccio?» «Oh, scusami» borbottò, senza riuscire a guardarla negli occhi. «Ti ho vista passare e allora… stavo facendo… bevendo il caffè, dopo pranzo… Ti va anche a te?» «Cosa, il caffè?» «A-ah». «No, grazie…»

La vita dei tre viene raccontata dall'autore in maniera brillante. Una storia di intrecci... Intrecci invisibili che il destino si cinge a legare per sempre... 

Marco fingeva di non crucciarsi, ma l’ansia gli cresceva nel petto e lo faceva sentire come un animale braccato. Subito dopo il pranzo fuggiva via dalle case-parcheggio e dallo squallore della vita di chi era costretto a viverci. Passava davanti alle panchine del parco a testa bassa, con il cappuccio della felpa calato in testa, evitando gli sguardi dei ragazzini che spacciavano e gli schiamazzi delle ragazzine che cazzeggiavano con loro, cantando canzoni reggaetton a squarciagola e facendosi foto ridicole da postare su Facebook.

Se consiglio di leggerlo? Ma assolutamente si. Anzi vi dirò di più, dovete leggerlo perché merita davvero tanto. Senza esagerare posso dirvi che è uno di quei libri che nel mentre lo leggevo, immaginavo ogni singola scena, riuscendo a "viverlo" come se stessi guardando un film. Aggiungerei un film da Oscar. E lo consiglio soprattutto se siete amanti del genere. Non potete perderlo. 

È il primo libro che leggo dell'autore ma posso assicurarvi che non sarà di certo l'unico. Un autore a cui auguro davvero tanto successo, perché lo merita davvero. 

I miei più sinceri complimenti all'autore per la storia meravigliosa che ha scritto per noi lettrici. Sei davvero bravissimo! 

Germana Pensieri Sconnessi


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