Ho letto questo libro nei giorni scorsi.
Un libro che fin da subito ti entra nel cuore e, nel momento che lo termini, ti lascia l’anima in subbuglio..
Nel testo varie storie, da Giulia Tramontano a Diana Pifferi, passando per Laura Ziliani…
L’autrice descrive in modo dettagliato le storie..
La descrizione degli eventi suscita sensazioni indescrivibili..
In particolare, sono i dettagli raccolti e narrati che incuriosiscono molto..
La prima storia, quella di Giulia Tramontano, mi ha già fatto piangere disperatamente il cuore..
Storie tristissime, dove alcune donne si trovano in difficoltà con l’altro sesso, ma non solo…
A volte sono proprio le persone a noi vicine, quelle di cui ci fidiamo di più a rendere la nostra vita un inferno..
Quello che ne esce fuori da un testo simile, è tanta ma tanta tristezza.
Pensare alla sofferenza di queste donne fa tremare il cuore, davvero..
Dalle parole dell’autrice puoi immaginare quanto dolore abbiano provato, dalle righe fuoriesce tutto il loro tormento..
Trascrivo alcuni estratti del libro, che, data la loro crudeltà o la tenerezza di alcuni pensieri, mi sono rimasti letteralmente appiccicati addosso..
Inizio con quella di Giulia Tramontano, che data la crudeltà dell’omicidio, non riesco a dimenticare..
Giulia Tramontano
“Ma forse c’è dell’altro. Qualcosa di più intimo: il senso profondo di libertà. Alessandro teneva Giulia tra le sbarre delle bugie che le raccontava. L’aveva illusa di essere libera, invece la costringeva a sognare dentro una gabbia.
Quella gabbia invisibile, perché lei viveva nella simulazione che lui costruiva ogni giorno. Finché è arrivato Thiago, che le ha dato gli occhi per vedere, le ali per volare. E la forza di sentirsi libera.
Solo con l’idea di ciò che sarebbe stato, Thiago ha trasformato Giulia in madre. E una madre è più forte di una donna.”
Per questo Thiago è diventato il primo nemico di Alessandro. Perché aveva il potere di rendere Giulia libera.
Insieme a lui, Giulia avrebbe spiccato il volo, lasciando Alessandro imprigionato nella sua ragnatela di menzogne.
La libertà di Giulia era la prigione di Alessandro. Lei lo aveva sbugiardato. Aveva visto la realtà dietro l’inganno, la faccia dietro la maschera. Ogni volta che l’avesse guardata, lui si sarebbe sentito insignificante. E non sarebbe stato in grado di sopportarlo. Perciò l’ha uccisa, perciò non
l’ha lasciata andare. Con lei viva, avrebbe perso la libertà per sempre. Senza di lei, potrà indossare ancora la maschera, simulare, manipolare. Costruire una nuova gabbia in cui rinchiudere qualcun’altra, intrappolandola nell’illusione di un sogno.”
Laura ziliani
“Ma ci sono segreti talmente orribili da divorare ogni
altro pensiero, da gravare sul petto tanto da togliere il
fiato, da riempire la mente fino a farla esplodere. Segreti
che imprigionano e da cui si deve fuggire per trovare un
po’ di libertà. Non importa se dietro le sbarre.
Forse è stato questo a spingere Mirto ad aprirsi.”
“Se più formiche insieme possono spostare un elefante,
tanti pezzi di legno fanno divampare un incendio. Ma il
fuoco non illumina... brucia, cancella. Divora. E nelle
fiamme nulla vive.”
Chiudo la recensione con un estratto estrapolato dalla storia della piccola Diana, che è stata la storia più cruente, più dolorosa MAI letta prima..
Una storia che ti lascia stravolta..
Una bambina che nonostante tante altre storie, NON PUOI DIMENTICARE..
Diana Pifferi
“Sulla scala delle sofferenze, essere invisibili occupa uno dei primi gradini. Eppure, se qualcuno ci chiedesse di elencare i motivi di disagio peggiori, ne elencheremmo a decine. Ma non quello. A nessuno viene istintivo pensare al dolore che possono provare gli invisibili, proprio perché non li vediamo.
Gli invisibili hanno un aspetto che nessuno guarda, una voce che nessuno ascolta. Non esistono. Oppure vengono dimenticati.
Ogni morte che racconto è straziante: omicidi violenti, sanguinari, spietati. Sembra impossibile, ma ci può essere qualcosa di ancora più tragico.
Morire perché invisibili.
E se a morire perché invisibile è una bambina di diciotto mesi, non è solo straziante. Ma inaccettabile. Diana Pifferi è morta di fame e di sete in una stanza
surriscaldata dalle temperature estive. Abbandonata dalla madre e ignorata dalla vita. Sei giorni e sei notti da sola. Senza acqua, senza cibo. Nessuno ha voluto vedere, nessuno ha voluto sentire. Nessuno si è fatto domande.
Nessuno ha pensato che la solitudine potesse torturare, uccidere. Essere più feroce di una mano assassina.”
Mi domando cosa possa accadere nella testa di una persona per far si che esploda commettendo poi omicidi terribili..
Non oso immaginare quanta consapevolezza gli piomberà addosso con il senno di poi, rendendosi conto di quello che hanno commesso e se soprattutto si odieranno per quello che hanno fatto o semplicemente continueranno a conviverci senza porsi il problema
Complimenti di cuore all’autrice, è davvero molto brava.
Ha una scrittura scorrevole e di facile comprensione, la sua narrazione, ricca di tanti dettagli arriva al cuore del lettore fin prime pagine, malgrado narri storie davvero tristi e violente.
Ringrazio l’autrice e Raffaella per avermi dato la possibilità di leggere questo libro. Sicuramente un libro che non dimenticherò..
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