martedì 24 aprile 2018

Segnalazione "CODY CARTER" di EMILY CROSS

Buon pomeriggio, pensare che domani è un altro giorno di festa e spezzare così la settimana, è fantastico.

Oggi i segnalo il libro "Cody Carter" dell'autrice Emily Cross.

Di seguito trovate tutte le info, la trama e alcuni estratti de libri.

Vi auguro di trascorrere una buona festa del 25 aprile.

Germana



Titolo: Cody Carter

Autruce: Emily Cross

Dimensioni file: 3901 KB

Lunghezza stampa: 92

Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.

Prezzo: 0,99



Sinossi:

Kelly Jonson, la figlia del Pastore, viene ritrovata morta su quello che sembra un set fotografico degli orrori. La sezione FBI di Philadelphia deve riaprire un vecchio caso e collaborare col Dipartimento di Polizia di Bluehill. Cody è ufficialmente un agente speciale, ma la faccenda si fa seria quando Allison, sua madre, viene riabilitata temporaneamente al servizio come detective. Oltre ciò, il ragazzo dovrà affrontare i suoi sentimenti per Emma Cowell, malgrado sia ormai noto per la sua personalità ambigua e per essere un assiduo frequentatore di locali notturni poco raccomandabili.

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Una nuova indagine che vedrà collaborare Allison e Cody fianco a fianco, un serial killer esibizionista, su e giù fra la Georgia e la Pennsylvania. Dopo l'incredibile successo della serie dedicata alla detective Carter, con migliaia di copie vendute, le vicende che coinvolgono la vita privata e lavorativa della famiglia di poliziotti più controversa di Bluehill, continuano a farci trattenere il fiato con gli episodi dedicati a Cody ...

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Non perderti della stessa autrice:

Allison Carter – Il caso bright

Allison Carter – Cose segrete

Allison Carter – Il cerchio si chiude

Cody Carter – L'infiltrato

Link Amazon  https://www.amazon.it/dp/B07C7KDCQR/



Estratti: 

Ho selezionato il meglio di quello che ero capace di offrire, e l'ho dato tutto a te. La parte brutta l'ho tenuta da parte. L'ho rinchiusa in un contesto piccolo, stretto, lontano migliaia di anni luce da quella camera del Green Hotel.

Emily

Linda insisteva, potevo immaginare che l'idea di giocare con Cody la solleticasse. Lui, adesso la guardava e pensava qualcosa, qualcosa che però non disse. «Sono mortificato, tenente. Non accadrà più.» Era sempre stato strafottente, e anche quando chiedeva scusa, sembrava comunque un presa per i fondelli.

Emily

«Perché credi che la situazione faccia letteralmente pena con Emma? Perché ho una paura fottuta, ecco perché.» «Se non parli non posso aiutarti. Cos'è che temi tanto? Hai paura che le cose vadano male? Hai paura di dover cambiare per qualcuno?» «Ho paura di dipendere da lei. Ho paura di creare un rapporto basato sul bisogno di lei. Non c'è nulla di più devastante che mettere la propria felicità nelle mani di una persona. Perché così facendo si perde molta autonomia. Intendo, il mio benessere dipenderebbe da qualcun altro. E io tendo a sentirmi minacciato di continuo... è un maledetto incubo.»

Emily

Io e mia madre eravamo entrambi in pantaloni lunghi e camicia, con i distintivi bene in vista attaccati alla cintura. Davvero fuori luogo. Soprattutto quando ci eravamo ritrovati dal lungomare sulla spiaggia. Un ragazzino che inseguiva il suo pallone si era fermato a guardarci. Quell'estate bastava metter piede fuori da un ambiente climatizzato per grondare come in una sauna. «Entriamo direttamente al ristorante, che tanto Joy sta lì» disse Allison. «Il proprietario, giusto?» «Esatto. Joy McMorrow.»

Emily

«Mi piaci tu. E mi piace tutto questo, ma francamente sono un po' stufa del fatto che ne dubiti. Sai perché sei così rabbioso, Cody?» «Perché sono rabbioso?» «Perché non riesci a lasciarti andare.»

Emily

Matos mi strizzava i fianchi mentre correvo come un pazzo fra le piccole vie del centro per arrivare a casa dei Milligan, conoscevo Bluehill a memoria. In pochi minuti eravamo a destinazione. La Honda sul cavalletto dopo aver preso in mano il distintivo. «Tu resta qui, Anton. Se non torno in cinque minuti, citofona.»

Emily

Abbiamo creduto troppo facilmente alla deposizione di un paio di ventenni. Ma il killer ha sbagliato. Uccidere qualcuno in un paese come Bluehill non è come farlo a Philadelphia. Qui si conoscono tutti e la gente, alla fine, parla. Cosa l'ha spinto a uccidere qui? Che sia stato messo alle strette? E quanto sanno i Becker? Il petto mi faceva un male cane. Quel ventiquattro di luglio non si respirava. «Pasticche, pasticche... eccole.»

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