venerdì 3 novembre 2017

Segnalazione "MALKHA, LE AVVENTURE DEL GIOVANE NEDO" di FRANCESCO AMBROSIO

Finalmente è venerdì e il week end vicinissimo.

Oggi vi lascio la segnalazione del libro "Malkha, le avventura del giovane Nedo" dell'autore Francesco Ambrosio.

Di seguito le info e la trama del libro.

Titolo: Malkha, le avventure del giovane Nedo

Autore: Francesco Ambrosio

Data di pubblicazione: 19 settembre 2017

Editore: LFA Publisher

Sinossi:

Nedo, un giovane alieno del pianeta Abixinia a cui deve ancora spuntare la coda, è un sognatore sulla scia del fratello Blik. Ma sarà proprio la misteriosa scomparsa di quest’ultimo durante una missione nello spazio insieme ad altri quattro ricercatori a infondere nel ragazzo il coraggio necessario per intraprendere il suo primo viaggio nello spazio e mettersi alla ricerca del fratello.

In questa sua ricerca Nedo, in compagnia di un bizzarro jeibex e della scorbutica Kita, dovrà svelare il mistero dei labirinti parastellari sparsi qua e là nello spazio, costruiti dal leggendario celestiale di nome Malkha. Ma in questa sua ricerca il protagonista dovrà far fronte a una minaccia che non smetterà mai di seguirlo. Questo non è un romanzo di fantascienza ma un fantasy fiabesco che si spinge oltre i limiti della realtà. Viaggi spaziali, azione, misteri da svelare e tanti altri elementi vi trasporteranno in un’avventura molto fantasiosa e ricca di colpi di scena.

Incipit:

Pianeti, stelle, galassie, tutto normale ma solo se non includiamo in questo discorso anche Malkha. Chi è in realtà Malkha? Difficile spiegarlo in poche parole ma di sicuro nello spazio ha compiuto più imprese lui di qualsiasi mortale. Malkha era un celestiale, ossia un essere formatosi nel cielo o da polvere di stelle, come pensavano molti ricercatori dell’universo che non ne avevano mai visto uno. Lui era diverso dagli altri, abbastanza alto e robusto con orecchie a punta e altre punte sulla testa che formavano una sorta di cresta naturale. Appariva come un essere rossiccio e semi-invisibile, un po’come tutti i celestiali. Ma avere quei tratti somatici era una rarità tra i celestiali perché di norma si presentavano tutti come semplici ammassi di pietra e di polvere. Era abbastanza massiccio di braccia e di gambe e forse se fosse stato un comune mortale si sarebbe intuito facilmente che lavoro facesse, ma un celestiale che lavoro poteva mai avere nel cielo? Altri suoi simili gli avrebbero riso in faccia pur non sapendo la risposta. Ma lui non aveva paura di rispondere. Un costruttore. Sì, ma di cosa? Era la solita domanda che gli ponevano. Di strutture singolarmente intricate e geometricamente organizzate, rispondeva lui. Molti rimanevano a bocca aperta. Pensavano che da tutta quell’importanza che si dava, fosse un lavoro per pochi eletti.

I celestiali erano creature un po’ spaccone e anche molto ignoranti, si potrebbe dire, ma non lui, non Malkha. Qualcuno che non capiva gli poneva una domanda un po’ più specifica, ossia cosa significa costruttore di strutture singolarmente intricate e geometricamente organizzate?

E lui stupito e un po’ imbarazzato di far parte di quella specie rispondeva semplicemente: «Costruisco labirinti parastellari».

In tanti non sapevano neanche cosa fossero ma forse qualcuno ne aveva notati in giro per lo spazio. Lui si gonfiava il petto d’orgoglio e diceva di averli costruiti con le sue stesse mani. Iniziava a raccontare le sue imprese e in tanti, colti dalla curiosità, lo circondavano.

Quando lo si vedeva svolgere il suo lavoro era molto serio e di poche parole ma quando non lavorava si prendeva gioco degli altri celestiali facendosi passare per un eroe o addirittura un essere quasi leggendario. Ma torniamo al suo lavoro. Cos’è in realtà un labirinto parastellare? Era appunto un labirinto, che circondava e integrava stelle, una struttura che interagiva con lo spazio. Ancora non ci siamo, detto così si capisce ben poco.

 

Capitolo 2:

Abixinia era un piccolo pianeta che aveva una città ricca di giardini e di palazzoni bianchi. Era famoso per la sua grande università e i centri di ricerca per cui giungevano alieni da ogni galassia per studiare e diventare dei buoni ricercatori. Non pioveva mai su Abixinia. Le giornate erano sempre torride e molti si rinfrescavano nei boschi dove dei torrenti attraversavano le rovine della città antica, situata ai piedi di una montagna.

Nella città alle spalle dei palazzoni bianchi si estendeva un agglomerato di casette dove sognare era l’unica cosa possibile in un’esistenza scandita da magre consolazioni e dove era difficile guadagnare una sola moneta dorata. Una moneta dorata ne valeva mille d’argento e quelle di bronzo, beh, erano la magra consolazione accennata prima.

In una di quelle casette abitava un giovane abixino molto irrequieto.

Come tutti quelli della sua specie era un alieno dalla pelle blu con testa ovale, due occhi di un azzurro scintillante adombrati da un caschetto di capelli neri che coprivano le sue orecchie a punta. Inoltre, aveva anche la punta di una coda, una cosa comune per i bambini di quel pianeta, dato che essa spuntava del tutto solo a sedici anni.

In quel momento l’abixino stava osservando dalla finestra i palazzoni della città sognando di diventare un ricercatore. Era infatti quello il mestiere più remunerativo su Abixinia. Il ragazzo era piuttosto sbadato e aveva spesso la testa tra le nuvole. Anche a scuola si impegnava poco e ogni
giorno era costretto subirsi il sermone del padre che di mestiere faceva l’artigiano. La modesta condizione della sua famiglia però non aveva ostacolato la carriera intrapresa dal maggiore dei due fratelli, diventato un esploratore di primo livello sui cinque esistenti nella società.

L’esploratore di primo livello poteva viaggiare nello spazio per studiare stelle particolari o altri corpi celesti, o addirittura mettersi sulle tracce di leggendarie creature che popolavano i cieli.

Lui, invece, poteva solo fantasticare su cose simili, insomma, l’immensità dello spazio gli sembrava una cosa così bella rispetto a quel buco di pianeta che, invece, avrebbe rischiato di condannarlo per sempre a un qualche lavoro forzato.

Biografia:

Francesco Ambrosio nasce a Caserta il 16 dicembre del 1990. Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Classico Francesco Durante di Frattamaggiore e una iniziale esperienza universitaria, ha intrapreso varie strade che hanno contribuito ad alimentare la sua passione per la scrittura.

Nel 2014-15 ha frequentato il corso di Scrittura e Narrazione, organizzato dalla casa editrice Nuvole di Ardesia e tenuto dallo scrittore e insegnante di italiano Vincenzo Ambrosanio, nella splendida cornice di Villa Bruno, a San Giorgio a Cremano.

Tra ottobre e novembre 2015 ha partecipato al Corso di Editoria, tenuto a Napoli dal service Talento Letterario.

Inoltre dal 2012 ha seguito vari corsi di formazione a Foggia presso la Fondazione Nuova Specie Onlus di Mariano Loiacono e tutt’ora continua a farlo.

Il 22 luglio del 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo, intitolato “I guardiani dell’Efterion”, con la casa editrice Bibliotheka Edizioni.

A gennaio 2017 ha inoltre pubblicato su Amazon, in ebook, la fiaba spaziale “Le avventure di Lobo, il pianetino parlante”, premiata ad aprile 2017 come prima classificata della IV edizione del concorso “Libera la fantasia”. Il 21 marzo 2017 ha pubblicato, sempre su Amazon e in ebook, il secondo libro della saga dell’Efterion “I guardiani dell’Efterion, le leggende dello spazio”, che è una raccolta di 18 storie.

Il 2 settembre 2017 ha ricevuto una segnalazione di merito per una sua poesia nella prima edizione del concorso “Rinnovamenti”.

Il 19 settembre 2017 ha pubblicato il fantasy “Malkha, le avventure del giovane Nedo” con la casa editrice LFA Publisher.

Il 20 ottobre 2017 ha ritirato il premio come terzo classificato al concorso di poesia “Avellino in versi”.

Nessun commento:

Posta un commento