venerdì 30 giugno 2017

Recensione "L'AMORE È MIOPE" di VALENTINA LUBERTO

Ho letto il libro "L'amore è miope" in pochissime ore.

I libro è suddiviso in vari racconti, ognuno dei quali con protagonisti assolutamente diversi.

Un libro divertente ed insolito, che ci fa vedere "senza gli occhiali" diverse storie d'amore, raccontate per la maggior parte in modo molto ironico e abbastanza surreale.

Un libro spensierato che vi farà passare qualche ora con un sorriso sulle labbra distraendovi dai vostri pensieri.

Storie di giovani innamorati o pseudo tali, che sono alle prime cotte o alle prime storie d'amore. Storie mai nate, talvolta per per la fortuna dei protagonisti, che immaginano o sognano i loro amori adolescenziali.

Sicuramente un libro che "esorcizza" le prime cotte, i primi innamoramenti, facendoci vedere le cose da un altro punto di vista, a volte non considerato, e cioè che forse era meglio non avere intrapreso quella relazione.

Quante volte è capitato anche a voi di fantasticare su una persona? A me è capitato, e a dirla tutta sono davvero felice di aver solo fantasticato.

Naturalmente regalandomi un bel sorriso e, soprattutto in certi casi un gran bel sospiro di sollievo, dedicandogli le parole scritte dall'autrice all'inizio del libro: "A quegli amori mai vissuti, per fortuna".

Grazie Valentina per avermi fatto leggere il tuo libro.

Germana

Di seguito vi lascio alcune frasi tratte da alcune storie del libro, a mio avviso molto divertenti.

TURBAMENTI SEMANTICI

Quando l’ho visto la prima volta stavo preparando le buste paga, è bastato che entrasse e dicesse:

«Lei deve essere la signorina Solari, posso chiamarla Sara?»

Avrei voluto rispondere così: “Puoi anche cambiarmi nome, se vuoi.”

Mi sono trattenuta, ho optato per un formale: «Come vuole Sig. Stonati!»

TI RICORDI COM'ERA?

Siamo entrati ed era tutto buio, stavo per chiedergli di accendere la luce, ma mi ha nuovamente baciato. Il ragazzo prometteva bene e l’ho pensato ancor di più quando mi ha trascinata rapidamente nella sua stanza. Lì ha acceso una lampada dalla rassicurante e calda luce soffusa. Abbiamo continuato a baciarci, iniziato a spogliarci a vicenda, fin quando, proprio sul più bello, non mi è sembrato vero ascoltare: «Gerri? Sei rientrato? Perché fai tanto rumore, sai che ho il sonno leggero… Gerriiiiiiiii…? Hai bisogno di qualcosa, vengo lì?» Speravo di sbagliarmi, ma no, avrei riconosciuto la mamma di Gerri anche a un chilometro di distanza, la conoscevano tutti per quella voce da gallina sul finire dei suoi giorni. Mi sono rivestita in fretta e sono sgattaiolata via. Se voleva farmi ricordare il liceo c’era sicuramente riuscito!

NON CI STO

Ero felice, oh, se lo ero.

Un giorno, le ha iniziato a scrivermi. Devo ammettere che scrive bbenissimo, ha uno stile etereo, sotto, quasienigmistico. S, voglio dire pproprio enigmistico: certe cose che scrive sono cosi complicate che nemmeno sulla settimana enigmistica credo di averle mai trovate.

Bello, direte voi!

Bello, mi son detto e ho fatto l'errore di dirlo anche a lei.

Da quel momento ha subito una metamorfosi, non era più una fidanzata, ma una penna.......

Non faceva altro che scrivermi lunghe, interminabili e chilometriche lettere d'amore.

Sinossi:

L’amore è miope è una raccolta di scritti accomunati dalla rappresentazione della mancanza di aderenza tra realtà e desiderio che caratterizza l’amore, soprattutto durante l’infatuazione. Attraverso dodici storie, popolate da buffi e grotteschi personaggi, l’Autrice racconta, con ironia e vivacità, uno spaccato del mondo che si cela oltre gli occhiali di un miope amoroso. Occhiali tenuti rigorosamente nel taschino! Una lettura brillante e leggera per sorridere su ciò che fa tribolare il cuore o che lo fa esplodere di gioia.

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